50 milioni l’anno alle scuole private lombarde. Intanto, la scuola pubblica avvizzisce e le graduatorie per gli asili scoppiano. Come il mio fegato
(19 giugno 2013)
Ieri sera sono stata alla seconda assemblea per la costituzione del Comitato Art.33 milanese /lombardo: questo il link a un trafiletto che l’annunciava.
Il tema è uno di quelli per cui bisognerebbe fare la rivoluzione. Anzi, le barricate avrebbero dovuto sorgere anni fa…
Ma si sa, l’italiano – per costituzione – prima di alzare la testa deve riempirsi la bocca di fango.
Ecco, gente, siamo a questo punto: mentre le scuole dei nostri figli sono sprovviste persino della carta igienica – acquistata come tutte le altre dotazioni minime tramite i contributi “volontari” dei genitori -, in tanti casi cadono a pezzi (letteralmente) e vedono tutte erodere di minuto in minuto il proprio corpo docente, straziato a ogni iniziativa di governo da tagli inaccettabili, la Regione Lombardia regala 50 MILIONI di euro PUBBLICI l’anno alle scuole private (sono 600 milioni dal 2001!).
E come ciliegina sulla torta – non ne avevo idea fino a ieri sera – il Comune di Milano brucia altrettanto incredibilmente ben 2 milioni e 600 mila euro affinché le scuole paritarie di fatto possano acquistare a metà prezzo le derrate alimentari per le loro cucine “esclusive”.
Direi quindi che il fango, a noi famiglie “pubbliche”, ci esce ormai pure dagli occhi!
Sarà mica il caso almeno di informarsi?
Io dico che varrebbe pure la pena di seguire i lavori del nascente comitato, per lo meno per decidere in coscienza se sostenerlo o fottersene anche di questa ennesima, abbruttente ingiustizia che abbiamo tollerato per anni ma che – credetemi – con l’intenzione di taluni parlamentari persino di modificare il già palesemente violato articolo 33 della Costituzione (ovvero: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato (…)”) eliminando la specifica fondamentale “SENZA ONERI PER LO STATO”, sta per rendere ancora più ingiusto e povero il nostro già troppo bistrattato welfare, distribuendo a piene mani disuguaglianza, classismo e inerzia culturale. Di fatto, destinando prossimamente i nostri figli “pubblicamente” istruiti a instabilità educativa, povertà di scelta e discriminazione (questo sempre che siano normodotati e senza “bisogni educativi speciali”. Perché per tutti gli altri è prevista direttamente la Rupe Tarpea…).
La prossima assemblea del costituendo comitato sarà il 4 luglio sera: la sede è da definirsi, se volete esserne informati potete scrivere a comitatoart33milano@gmail.com.
Vi prego, considerate l’ipotesi di partecipare o se non altro valutate tutti seriamente di istruirvi sulla situazione attuale e i suoi probabili prossimi peggioramenti. Almeno “ascoltate” la rete (potete anche contattare via facebook https://www.facebook.com/comitatoart.milano) per tenervi aggiornati e capire, eventualmente, quando sarà il caso che alziate la testa anche voi.
In fin dei conti, tutto ‘sto fango vi avrà appesantito la digestione. O no?
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