I PIÙ AMATI DAGLI ITALIANI
Presto “Centovetrine” toccherà quota 2.000 puntate, una vetta che riempie d’orgoglio vecchi e nuovi protagonisti della seguitissima soap di Canale 5. Alla vigilia di questo importante traguardo, Luca Capuano, Marianna De Micheli e Roberto Alpi ci confidano il loro stato d’animo
di Camilla Perrucci
Martedì 13 ottobre, “Centovetrine” raggiungerà un traguardo straordinario: poco dopo le due del pomeriggio, infatti, Canale 5 trasmetterà l’episodio numero 2.000 di questa soap opera rigorosamente “Made in Italy”. La storica puntata, fra l’altro, si preannuncia assai gustosa, poiché rappresenterà un vero e proprio punto di svolta per molti personaggi. La sera prima, gli attuali membri del cast si ritroveranno a Torino insieme ai volti della soap del passato per festeggiare degnamente tutti insieme l’avvenimento: vecchi e nuovi protagonisti, insomma, brinderanno all’unisono al successo poco meno che decennale di questa produzione. Fra tutti loro, per rappresentare al meglio l’intera storia di questo grande successo della tv italiana, sulla nostra copertina celebrativa di questa settimana abbiamo scelto di ritrarre insieme Luca Capuano (amatissimo volto di Adriano Riva, approdato alla soap torinese nel 2008), Marianna De Micheli (fascinosa interprete di Carol Grimani ormai da diverse stagioni) e Roberto Alpi (il veterano apparso nel ruolo del magnate Ettore Ferri fin dalla prima puntata dell’8 gennaio 2001 e tornato in scena lo scorso autunno dopo quattro anni d’assenza). Ecco cosa ci hanno raccontato.
2000 puntate: che significato assume per voi questa ricorrenza?
Luca Capuano «Sicuramente fa più effetto a chi è nel cast fin dall’inizio, come Pietro Genuardi. Per me, invece, le 2.000 puntate hanno più che altro un valore simbolico: sono la conferma del successo di questa soap opera, quindi anche la prova che faccio parte di un progetto importante. Ne sono molto felice, perché mi trovo benissimo e apprezzo l’atmosfera sempre serena in cui lavoriamo».
Marianna De Micheli «Anche se non ho girato tutte le 2.000 puntate, ritengo che essere parte integrante di un prodotto così longevo sia comunque fonte di grande soddisfazione, perché significa che al pubblico “Centovetrine” continua a piacere moltissimo, che il prodotto funziona e che la squadra con cui lavoro è molto valida».
Roberto Alpi «Non c’è bisogno che vi spieghi quanto sia gratificante che un prodotto che ho contribuito a creare abbia tanta longevità! E dopo essere stato lontano tanto tempo, essere di nuovo qui per festeggiare questo traguardo insieme a chi nel frattempo ha portato avanti la storia con successo mi fa molto piacere».
Se la sera del 12 ottobre, durante i festeggiamenti, foste chiamati a fare un brindisi, a chi lo dedichereste?
L.C. «Sicuramente lo dedicherei alla persona che scegliendomi mi ha permesso di vivere questa splendida avventura, un’avventura che per me ha significato non solo il successo professionale ma anche quello privato, visto che mi ha fatto incontrare la mia compagna (l’attrice Carlotta Lo Greco, dalla quale l’anno scorso ha avuto il figlio Matteo, ndr). Brinderei quindi a Daniele Carnacina, produttore esecutivo e artistico di “Centovetrine”, cui devo la mia presenza nella soap».
M.D.M «Un brindisi? Sono negata per queste cose… Credo che sprofonderei per la vergogna! Comunque, se dovessi sopravvivere all’imbarazzo, sicuramente ringrazierei anch’io le persone che mi hanno scelto: Daniele Carnacina e la Rete. Sono loro che mi hanno dato questa opportunità».
R.A. «Brinderei a tutte le persone che lavorano a questo prodotto fin dall’inizio: non solo agli attori, ma anche a chi ha voluto e curato nel tempo questa soap e a tutte le maestranze: loro, infatti, sono meno “in vista” degli artisti, ma se non ci fossero, niente di tutto questo si potrebbe realizzare».
Secondo voi qual è la ricetta del successo di questa produzione, che è riuscita a mantenere altissimi i dati d’ascolto per nove anni pur con un discreto turn over dei protagonisti?
L.C. «Credo che il successo dipenda prima di tutto dal fatto di offrire alla gente storie interessanti, che appassionano e facilitano l’identificazione del pubblico. E credo che incida molto anche la scelta azzeccata dei personaggi che interpretano tali storie: c’è un ottimo casting».
M.D.M «Il segreto è il mix esplosivo “potere-amore-sesso-soldi”! Sono tutti elementi che, se ben combinati, ogni giorno fanno venir voglia di vedere la puntata successiva. Anche io, infatti, penso che la buona scrittura sia la prima cosa: senza storie valide, pur avendo ottimi registi e straordinari attori non sarebbe lo stesso. Detto questo, naturalmente, è ovvio che tutto è importante, dalla regia al fatto di poter contare su attori che con il loro carisma, il talento e magari anche la bellezza riescono sempre ad “acchiappare” il pubblico. La ricetta del successo, insomma, è un’alchimia di diverse cose».
R.A. «Sicuramente c’entra anche la capacità di fidelizzare il pubblico al prodotto con un orario di messa in onda che ne ha fatto un appuntamento quotidiano importante. Ma sono d’accordo che la capacità degli autori di inventare, anno dopo anno, storie sempre interessanti e vincenti sia senz’altro decisiva».
La puntata numero 2000 si annuncia anche come punto di svolta nelle trame: potete anticiparci qualcosa, anche a grandi linee, circa le storyline dei vostri personaggi?
L.C. «La situazione di Adriano non è semplice. Lui ha cominciato un cammino di “redenzione” e ne è sicuramente convinto, ma più in là accadrà qualcosa di importante e molto traumatico che cambierà il suo percorso di vita: subirà un forte shock che lo renderà diverso. Mi piace molto questa svolta della storia, perché seguirà una linea molto particolare…».
M.D.M «Non vi anticipo nulla, mi dispiace!».
R.A. «Sicuramente dalla puntata 2.000 in poi vedrete un nuovo Ettore, nel senso che sarà meno volitivo, molto più democratico e sicuramente innamorato (e ricambiato!)… Ciò nonostante, la vita continuerà a non essere tutta rose e fiori!».
Recitare in una soap opera è un impegno a tempo pieno, che può divorare anche gran parte della vita privata. Quali sono le vostre priorità oltre al lavoro in tv?
L.C. «I ritmi della soap, in effetti, sono molto impegnativi e in questo periodo per me lo sono anche di più, visto che mi divido fra “Centovetrine” e un altro set: sto infatti girando anche una serie tv che andrà in onda la prossima primavera sulla Rai. Quanto alle mie priorità… Non ho dubbi: sono Carlotta e Matteo! Nel tempo libero, quindi, cerco di condividere con loro tutte le mie passioni: lo sport, il teatro, l’opera…».
M.D.M «In questi anni la mia priorità è diventata… sopravvivere! Per esempio, ho cominciato a dare grandissima importanza al sonno. Quest’estate, infatti, durante le vacanze ho dormito moltissimo, sia di notte sia di giorno, ed è stato meraviglioso!» (ride di gusto).
R.A. «Per fortuna, oltre a “Centovetrine” riesco comunque a fare anche un po’ di teatro e mi tengo stretto questo impegno sul palcoscenico proprio come sfogo, come evasione mentale! E poi, naturalmente, la priorità va agli affetti, che però non sono a Torino e per questo mi costringono a girare come una trottola: direi che questi continui spostamenti sono la parte più faticosa della situazione!».
Quanto pensate di restare a “Centovetrine”? Vorreste arrivare a festeggiare la puntata numero 3.000?
L.C. «Probabilmente tre anni sarebbero un tempo giusto, ma non mi sento di escludere niente. Per il momento, mi godo il prossimo anno, l’ultimo del mio contratto. Poi si vedrà. Sicuramente, sento il desiderio di avere il tempo di fare altre cose, ma è pur vero che la produzione della soap per ora mi ha consentito di dedicarmi anche ad altri progetti…».
M.D.M «Davvero non ne ho idea, anche perché da quando faccio “Centovetrine” ho cambiato mille volte opinione: un giorno penso “basta, voglio fare altro…”; un altro giorno penso che voglio restare qui per sempre. Comunque, il mio contratto scade fra un anno e a quel punto dovrò pensarci per forza».
R.A. «Non so se festeggerò l’episodio numero 3.000, ma potrebbe capitare… Ormai, infatti, mi sento molto sereno all’interno di questo tipo di produzione; tanto più che, come dicevo poco fa, riesco a dedicarmi parallelamente anche ad altre cose. Quando me n’ero andato l’avevo fatto anche per esigenze molto private, per seguire i miei affetti, che mi imponevano di essere presente altrove. Mentre l’anno scorso, per varie ragioni, mi ha fatto comodo tornare in Piemonte. Per il momento mi va benissimo restare qui e con il tempo vedremo se ci saranno sempre storie interessanti per Ettore: sinceramente, me lo auguro».
C’è qualcosa che vorreste dire ai 4 milioni e passa di spettatori che continuano a seguirvi con grande affetto?
L.C. «Vorrei poterli abbracciare tutti, per esprimere loro la mia gratitudine. Rendermi conto tramite il mio sito web, le email che ricevo, di quanti fan mi seguono e spesso giudicano il mio lavoro con competenza anche tecnica, è la soddisfazione più grande. Mi piacerebbe che per un giorno tutte queste persone potessero assistere al nostro lavoro dal vivo, per poter offrire a loro ancora di più e coinvolgerli ancora più profondamente».
M.D.M «Non lo so, mi metti in difficoltà… Confesso che spesso mi dimentico che il mio lavoro è visto da così tanta gente e me ne rendo conto improvvisamente quando mi fermano per strada! Credo che la cosa migliore che posso offrir loro sia proprio quello che faccio e che vedono in tv tutti i giorni».
R.A. «Il primo pensiero che mi viene in mente è che voglio loro tanto bene! Ogni volta che li incontro – al cinema, per strada, all’aeroporto… – mi gratificano molto e mi stupiscono perché sono anche molto diversi fra loro e ognuno segue la soap per ragioni particolari. Voglio che sappiano che il loro affetto è importante e che mi fa molto piacere sapere di essere lì ogni giorno a pranzare con loro!».