DRAMMATICAMENTE DIVERTENTE
Commedia amara dedicata ai lati più oscuri di Hollywood e alle nevrosi che affliggono molti dei suoi “pezzi grossi”, “Disastro a Hollywood” raduna una folta schiera di star pronte a prendersi in giro sfidando le ire di colleghi e registi permalosi
Il 17 aprile uscirà finalmente anche nelle sale italiane “Disastro a Hollywood”, un’intrigante satira dell’industria cinematografica a stelle e strisce che mescola sapientemente i ritmi scoppiettanti della commedia a note molto più amare. Presentato all’inizio dell’anno scorso al Sundance Film Festival, negli Usa era uscito al cinema a ottobre e se nel nostro Paese arriva solo ora, si deve al fatto che diverse case di distribuzione se lo sono a lungo conteso. Del resto la pellicola, diretta dal bravo Barry Levinson (premio Oscar per “Rain Man”), vanta un cast a dir poco eccezionale, in grado di attrarre l’interesse degli spettatori anche solo “sulla fiducia”, a cominciare dal suo protagonista: Robert De Niro. Ma non è finita qui, perché oltre alla stellare lista di nomi che occhieggia dalla locandina, ancor più stuzzicante per il pubblico potrebbe risultare il fatto che quella narrata dal film sia una storia vera, o quasi…
“Disastro a Hollywood”, infatti, si basa sul libro di memorie di un veterano del cinema americano, il produttore hollywoodiano Art Linson, che negli Usa ha avuto un enorme successo editoriale, divenendo un autentico bestseller. Linson, fra l’altro, è anche l’autore della sceneggiatura del film.
Ma l’artefice di tutto, in realtà, è Robert De Niro: se Linson ha deciso di riscrivere la storia anche per il cinema, infatti, si deve a lui e fu sempre lui che, quando la sceneggiatura fu pronta, convinse l’amico scrittore a inviarla a Barry Levinson, con il quale De Niro aveva già girato “Sleepers” (1996) e “Sesso & potere” (1997). “Quando lessi il libro, risi tutto il tempo, dalla prima all’ultima pagina” ha raccontato l’attore che insieme a Levinson è anche uno dei produttori della pellicola. “Per questo dissi ad Art che avrebbe dovuto trarne una sceneggiatura e insieme avremmo dovuto farne un film, di cui io sarei stato molto volentieri il protagonista”. De Niro, però, non ha voluto mettere mano in alcun modo al soggetto, preferendo che la stesura fosse interamente opera dell’amico: “scrivere per il cinema non è per niente facile e Art se ne lamentava spesso con me… per questo ho preferito non intromettermi e limitarmi a offrirgli sostegno morale!”.
Alla fine, però, De Niro è rimasto molto soddisfatto del risultato: “Art è stato bravissimo: la sua scrittura è rimasta brillante e molto divertente”. Ma come dicevamo all’inizio, in “Disastro a Hollywood” non c’è solo da ridere e come si conviene quando la satira si fa graffiante, la commedia si mescola anche a toni drammatici. E proprio in questo, secondo Robert De Niro, sta la forza di questa pellicola. Fra l’altro, per chiarire questo concetto, in un incontro con la stampa l’attore non ha trovato modo migliore che fare un complimento al nostro cinema: rispetto alla maggior parte delle pellicole americane, ha infatti spiegato, “‘Disastro a Hollywood’ ha un sapore più ‘europeo’. Pensate per esempio ai film degli italiani: spesso sono ‘commedie drammatiche’… Intendo dire che sono divertenti, ma sanno raccontare anche la sofferenza. Come in questo caso”. ★