SEMPLICEMENTE IL MIGLIORE
L’8 marzo, in prima serata, su Rai Uno potremo seguire il 49° Premio Regia Televisiva. Accanto al suo ideatore e storico presentatore, Daniele Piombi, tornerà Carlo Conti, che ci racconta l’emozione di dover consegnare e ricevere premi nella stessa occasione
In diretta dal Teatro Ariston di Sanremo, domenica 8 marzo Carlo Conti condurrà i prima serata la 49ª edizione del Premio Regia Televisiva, affiancando Daniele Piombi, volto storico della nostra tv nonché ideatore nel 1960 di questo ambito riconoscimento, sul mitico palcoscenico del Festival della Canzone Italiana. Nel 2008 Conti vi era salito da trionfatore, ritirando ben due premi: per la sua trasmissione “I migliori anni” e come Miglior Personaggio Maschile. Quest’anno, per la seconda volta – era già successo nel 2004 – tornerà in qualità di padrone di casa, ma questo non gli impedirà di bissare il successo personale della scorsa edizione. “Quando mi hanno chiesto di presentare l’edizione del 2009” ci ha però assicurato il conduttore, “non avevo ancora idea che sarei stato nuovamente fra i vincitori, e non vi nascondo di essere un po’ imbarazzato dalla situazione. Per fortuna, dividerò il palco con Piombi e durante la serata certo non mancheranno i conduttori ai quali lasciare per un momento le redini del programma!”
“Migliore programma” e “Miglior Personaggio” dell’anno per due volte consecutive: una bella responsabilità…
“Sicuramente! Ogni riconoscimento è un segno di stima da parte del pubblico e, in questo caso, anche di una giuria autorevole di esperti. Vuol dire che hai lavorato bene, ma significa anche che devi fare di tutto per non tradire le aspettative di chi ti segue”.
Cosa fa di un conduttore televisivo un buon conduttore?
“Prima di tutto la coerenza e la lealtà in ciò che si fa. Detto questo, bisogna essere brillanti, saper uscire da ogni situazione e saper gestire con eleganza e correttezza il palco. Insomma, bisogna essere bravi padroni di casa: mai mettere in difficoltà i propri ospiti!”.
Il Premio Regia Televisiva va in onda dal Teatro Ariston: forse il più importante palcoscenico d’Italia, in ambito televisivo. La emoziona?
“È un palco importantissimo, sul quale ho avuto la fortuna di salire spesso. Forse è quello che conosco meglio, dopo lo studio de ‘L’eredità’. Una ventina delle mie prime serate le ho fatte lì; le mie ‘50 Canzonissime’ andavano in onda da Sanremo e lì ho dato vita a tante iniziative parallele al Festival, come ‘Sanremo estate’ e ‘Sanremo si nasce’… Mi regala sempre grandi emozioni, sia per quello che rappresenta in assoluto sia per quello che ha significato per la mia carriera”.
Esistono programmi che in tv funzionano sempre e comunque?
“Il successo di una formula dipende sempre dalle mode del momento e da ciò che accade in quel periodo. L’unico genere che a quanto pare non conosce crisi è il quiz… Per mia fortuna!
Guarda molto la tv?
“A dire il vero no, anche perché ho poco tempo libero. Ma sono un appassionato di telegiornali: posso vederne anche tre di fila, passando da un canale all’altro. Per rilassarmi scelgo film e documentari. Certo, facendo questo mestiere, di tanto in tanto do un’occhiata anche al resto, per vedere cosa fanno gli altri…”.
I reality non le piacciono?
“Preferisco i talent show, come ‘Amici’ e ‘Ballando con le stelle’. Per natura non sono molto interessato ai fatti degli altri”.
Da un paio d’anni concorrono all’Oscar tv anche i programmi dei canali satellitari e del digitale terrestre. Cosa ne pensa?
“Sono d’accordo. Quei canali non hanno ancora il peso della tv generalista, ma credo che quella del Premio sia una proiezione giustissima. Del resto, questo è sempre stato un riconoscimento al passo con i tempi. Pensi che una ventina d’anni fa lo vincemmo per ‘Vernice fresca’, la trasmissione comica che facevo con Leonardo Pieraccioni, Giorgio Panariello e altri artisti su una tv locale. E fu possibile proprio perché il Premio Regia Televisiva, che ha sempre saputo cogliere le dinamiche più importanti di ogni periodo, in quegli anni prendeva già in considerazione anche reti di quel tipo”.
In questo momento lei è sulla cresta dell’onda: c’è qualcosa di cui sente comunque la mancanza?
“È da molto tempo che ho voglia di rifare un bel programma comico, di circondarmi di bravi comici e tornare a fare la loro spalla. Spero di trovare lo spazio e il tempo per qualcosa del genere. Mi accontenterei di farlo anche in radio, che rimane comunque il mio primo amore”.
Ha già pronto un progetto?
“In realtà, no. Ma non è un problema: per metterlo in piedi mi basterebbero tre giorni!”. ★