IL MIO CUORE È ITALIANO
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Indimenticabile protagonista di “Tempesta d’amore”, questa settimana Lorenzo Patané è sbarcato a Lumera. In questa intervista ci racconta la sua avventura ‘agrodolce’ e il colpo di fulmine che l’ha legato alla sua Alessandra e ci confida perché, prima o poi, tornerà da noi…
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di Camilla Perrucci
Per gli amanti delle soap opera, martedì 12 maggio è stata una giornata speciale: in ‘Agrodolce’, infatti, ha fatto la sua prima apparizione Lorenzo Chiaromonte, un personaggio nuovo di zecca interpretato da Lorenzo Patané, l’attore italo tedesco che nei panni di Robert Saalfeld è stato uno dei protagonisti di “Tempesta d’amore” più amati in assoluto. Per fargli qualche domanda su questa sua prima esperienza italiana lo abbiamo raggiunto telefonicamente a Berlino, dove risiede. Indovinate cosa stava facendo? Era alle prese con la preparazione di un buon piatto di spaghetti!
Dopo lo straordinario successo di “Tempesta d’amore”, perché hai accettato una parte “minore” in “Agrodolce”?
“In effetti, in Germania mi avevano fatto proposte interessanti e stavo per firmare il contratto per un lavoro molto carino. Ma quando mi sono reso conto di quanto in Italia tenessero a me ho avvertito un calore che in Germania raramente si prova… La casa di produzione di ‘Agrodolce’ mi contattò per la prima volta un anno e mezzo fa: mi raccontarono di questa fiction che stavano realizzando in Sicilia e mi dissero che avevano molta voglia di ingaggiarmi. Dissero che la mia apparizione sarebbe stata breve, ma scritta molto bene: sarebbe stata ‘speciale’. Insomma, mi assicurarono che il ruolo sarebbe stato scritto su misura per me e questo mi stuzzicò moltissimo, perché mi sembrò più interessante di un altro ruolo in una soap in Germania che, per quanto importante, non sarebbe stato creato pensando proprio a me…”.
In Agrodolce ci sono molti personaggi di primo piano, almeno una ventina. Non è stato difficile dividere i riflettori con tanti altri attori dopo essere stato il protagonista assoluto di “Tempesta d’amore”?
“No, per niente. Anzi, mi è piaciuto, perché in una situazione del genere sei costretto a dare il massimo nelle poche scene in cui compari; in una soap dove sei sempre presente, invece, ti capita di prendere sottogamba qualche ciak… Insomma, riuscire a dare il giusto contributo integrandomi bene nel complesso mosaico che è ‘Agrodolce’ era una sfida che volevo vincere”.
I telespettatori ameranno Lorenzo “il tedesco” come hanno amato Robert Saafeld?
“Ne sono convinto, perché quella che ho interpretato in ‘Agrodolce’ è veramente una bella storia e le storie riuscite, ‘diverse dal solito’, non lasciano indifferenti i telespettatori…”.
Parlaci del tuo personaggio: è vero che torna a Lumera perché è malato?
“Lorenzo, in effetti, ha un problema… ma scoprirete di cosa si tratta solo seguendo la soap: non posso rivelarvi nulla di preciso. Di lui posso dirvi che è sempre pronto a mettersi in discussione, ama mettersi alla prova ed esplorare i confini delle possibilità, certe volte persino esagerando… Non sopporta la mediocrità e questo in parte ci accomuna”.
Come ti sei trovato con i colleghi di “Agrodolce”?
“Ci siamo fatti un sacco di risate! Ho girato soprattutto con Alessio Vassallo (nei panni di Tuccio Cutò, ndr) e Vincenzo Ferrera (l’interprete del commissario Stefano Martorana, ndr) ed è stato proprio bello: ci siamo piaciuti e capiti, ma senza dover fare gli ‘amiconi’ a tutti i costi. Abbiamo costruito un rapporto sincero: avendo alle spalle esperienze molto diverse, loro in me hanno scoperto qualcosa di nuovo proprio come io l’ho scoperto grazie a loro”.
Parlavi così bene l’italiano anche all’inizio delle riprese?
“No! Per fortuna, tutto è stato reso più semplice dal fatto che anche il mio personaggio, come me, avesse vissuto a lungo in Germania, quindi qualche errore era giustificato! All’inizio ho preso qualche lezione di dizione… ma in realtà la cosa più difficile è stato armonizzare l’atteggiamento del corpo alle battute in italiano, perché quando reciti in tedesco è diverso anche il modo in cui agisci davanti alla macchina da presa”.
Cosa ti piace di più del tuo personaggio in Agrodolce e cosa amavi, invece, di Robert?
“Di Lorenzo mi piace il coraggio di andare ‘oltre’, di superare i suoi limiti. È un modo interessante di vedere la vita: mi fa l’effetto di un ‘solletico interiore’. Il personaggio di Robert, invece, mi piaceva perché era sincero e ben scritto”.
Grazie ad “Agrodolce” hai trovato anche un amore italiano, Alessandra: come si fa funzionare una relazione a distanza?
“In questo momento lei è qui con me, mi ha raggiunto a Berlino… Ma spesso ci facciamo anche noi questa domanda: soprattutto quando arriva il momento di salutarci! Per fortuna esiste Skype (un software che permette di telefonare tramite internet e vedersi in diretta grazie alle webcam, ndr)! Se penso che ci siamo conosciuti solo l’ultimo giorno delle riprese… Per mesi non c’eravamo mai incontrati perché lei, che è segretaria di edizione della soap, non si era mai occupata dell’unità in cui lavoravo io. Poi, l’ultimo giorno, ci siamo presentati e l’ho invitata alla festa organizzata quella sera per la fine delle riprese… ed è nato tutto allora”.
Qual è il tuo lato più italiano?
“Quello ottimista, grazie al quale sono sempre stato capace di rialzarmi anche di fronte alle difficoltà. Se qualcosa va storto, infatti, i tedeschi vanno in ‘stress mentale’! Io, invece, penso sempre che ci sia una soluzione e non perdo la fiducia”.
In cosa, invece, ti senti più tedesco?
“Nel lavoro: sono pignolo e molto disciplinato”.
In questo momento stai lavorando?
“Sì, oltre a disegnare e dipingere per la mia prima mostra personale, che inaugurerò a Berlino in autunno, sto girando insieme a un amico il mio primo cortometraggio”.
Come regista?
“Sono sceneggiatore, regista e attore. Sto lavorando davvero sodo!”.
Quando sarà pronto?
“Ci vorrà ancora un po’, perché la sceneggiatura prevede mutamenti metereologici, quindi dovremo girare in stagioni diverse”.
Dove ti senti davvero a casa?
“Questa è davvero una domanda difficile. Direi… in generale in Europa, perché sono cresciuto un po’ in Sicilia e un po’ in Germania e ora abito in una città molto vivace e accogliente, Berlino, che per molti versi sembra tutt’altro che tedesca.”.
Pensi di continuare a vivere stabilmente in Germania?
“Amo molto l’Italia: non potrebbe essere altrimenti, è il mio Paese. Ma in questo momento preferisco rimanere qua, perché in Germania è più facile restare umile, con i piedi per terra, e questo mi fa sentire più sicuro. Un giorno, però, quando avrò una certa età e avrò guadagnato abbastanza, penso che mi trasferirò in Italia definitivamente: è la mia terra e mi chiama”.